mercoledì 28 novembre 2012

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lunedì 5 novembre 2012

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giovedì 18 ottobre 2012

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sabato 8 settembre 2012

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mercoledì 9 maggio 2012

Bce: accesso al credito sempre più difficile per le Pmi

Bce: accesso al credito sempre più difficile per le Pmi

Proseguono senza sosta i disagi per le piccole e medie imprese italiane che anche negli ultimi mesi hanno faticato ad accedere al credito. Nonostante le premesse per un'apertura dei rubinetti dei prestiti e rassicurazioni politiche, le pmi nazionali hanno dovuto faticare come sempre per ottenere liquidità. Una situazione ormai giunta allo stremo che mette in ginocchio ogni giorno diverse realtà produttive. Il problema sembra diffuso in tutta l'area euro. L'Italia è uno dei Paesi che soffre di più in quanto la stragrande maggioranza del tessuto produttivo è costituito da imprese piccole che faticano ad "imporsi" d'innanzi agli istituti creditizi.

La conferma della difficile situazione proviene dalla sesta relazione "Indagine sull'accesso ai finanziamenti delle piccole e medie imprese (PMI) dell'area dell'euro" condotta dalla Banca Centrale Europea. Si tratta di una ricerca condotta su 7.511 imprese tra il 29 febbraio e il 29 marzo 2012. E' emerso che tra ottobre 2011 e marzo 2011 le esigenze di finanziamento sono cresciute in maniera esponenziale con formulazione di richieste di prestito superiori al periodo precedente. A fronte dell'incremento di necessità si è assistito ad un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari (20%, rispetto al 14% nel turno precedente rilevazione).

E' aumentata la percentuale anche dei rigetti che passa dal 10 al 13%. E' il 17% degli intervistati a considerare la difficoltà di accesso al credito il maggior problema attuale (un punto percentuale in più rispetto alla precedente rilevazione). Alla sezione "statistiche" del sito www.ecb.europa.eu è possibile accedere alla versione integrale dello studio che si compie semestralmente per valutare gli ultimi sviluppi nelle condizioni di finanziamento per le imprese nell'area dell'euro.

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Mastrosimini Michele
Consulente Finanziario - Analista d'Impresa
N° Iscrizione Albo Medatori Creditizi U.I.F.
c/o BANCA D'ITALIA: 45323
Viale A. Moro, n.69
70011 -- Alberobello - (BA)

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mob:  3687253755
mail: dusty5@inwind.it




 


 

sabato 14 aprile 2012

Alaimo Broker ti ha aggiunto alle sue cerchie e ti ha invitato a entrare con lui in Google+

Alaimo Broker ti ha aggiunto alle sue cerchie e ti ha invitato a entrare con lui in Google+.
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martedì 10 aprile 2012

I debiti degli enti locali spingono il factoring, boom per la cessione di crediti

articolo del 10 aprile 2012 -- sole24ore


È un mercato che non ha mai smesso di crescere, anche e soprattutto in questi anni di crisi. E nel 2011 ha messo a segno un vero e proprio boom, con un valore che sfiora ormai i 170 miliardi di euro, in aumento del 22% rispetto all'anno precedente; nei primi due mesi dell'anno le operazioni hanno già registrato un controvalore di 22 miliardi di euro (il 3% in più rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente).

Dopo anni vissuti all'insegna della diffidenza e dello scetticismo, il factoring è ormai stato completamente sdoganato dalle imprese italiane: i numeri dell'anno appena trascorso dimostrano un interesse inequivocabile delle aziende verso la possibilità di cedere i propri crediti a una società specializzata. «Si tratta in realtà di un prodotto molto consolidato, presente in Italia da 40 anni – spiega il segretario di Assifact, Alessandro Carretta –. In questi anni non ha mai smesso di crescere, ma abbiamo ancora margini di sviluppo enormi».

La crisi di liquidità delle aziende italiane e i ritardi di pagamento della pubblica amministrazione sono stati determinanti nell'accelerare questa presa di coscienza. L'anno scorso il ritardo medio dei pagamenti da parte degli enti locali italiani, gravati dal giro di vite del patto di stabilità, è salito a 90 giorni, quasi il doppio rispetto ai 52 del 2009. Un'enormità, soprattutto se confrontato con il ritardo patito dalle aziende francesi (20 giorni) o da quelle tedesche (10). La durata effettiva dei crediti verso la Pa in Italia (180 giorni) è oggi la più elevata tra i maggiori paesi europei, il triplo della Francia e sei volte rispetto alla Germania.

Di fronte a questa situazione, è stato quasi naturale che le aziende abbiano bussato al mercato del factoring per arginare la situazione. Con questo contratto un'azienda può cedere a una società specializzata (i protagonisti sul mercato italiano sono per la maggior parte emanazioni di realtà bancarie) i propri crediti. Generalmente la società che si accolla il credito (la cessione è definita pro soluto quando il rischio d'insolvenza è trasferito interamente alla società di factoring, pro solvendo quando il soggetto cedente resta titolare del credito in caso di mancato incasso) eroga un anticipo finanziario in cambio di una commissione. A conti fatti, valutato il panorama rarefatto del credito italiano, per molte aziende in questi mesi l'operazione si è rivelata un'ottima occasione di finanziamento.

Un'occasione che molti hanno colto, come dimostrano i numeri dell'ultimo anno. Il turnover delle principali società italiane del settore, vale a dire il flusso di crediti registrato, è salito a quota 168,860 miliardi di euro, con un incremento medio del 21,87% rispetto all'anno precedente. Tra le prime quindici realtà italiane, Mediofactoring, leader con 49,6 miliardi di turnover, ha messo a segno una crescita del 47 per cento, Mps L&F è cresciuta del 38%, Ge Capital del 31%, Fidis del 63 per cento.

«Il 2011 è stato un anno incredibile, soprattutto se confrontato con il panorama economico nazionale, in termini di volumi – conferma Carretta –. È innegabile, poi, che ormai la pubblica amministrazione rappresenti un comparto importante per il nostro settore: pesa per oltre il 30% dell'attività. Grazie alle caratteristiche peculiari del prodotto che trattiamo – aggiunge il segretario di Assifact –, siamo riusciti a sostenere le imprese contenendo anche i rischi, come dimostrano i dati della Banca d'Italia sulle sofferenze: i nostri crediti sono di 3-4 punti percentuali meno rischiosi rispetto ai prestiti bancari».

Per quanto riguarda la suddivisione territoriale, il factoring segue la geografia dell'economia italiana: tra le imprese clienti primeggia la Lombardia (dove è concentrato il 32% dei crediti ceduti), Lazio e Piemonte, mentre la graduatoria per sede dei debitori vede primeggiare invece Lazio, Lombardia e Campania ad ulteriore conferma dell'incidenza dei crediti delle Pa nel turnover complessivo.

«L'attività delle società di factoring è stata importante per dare ossigeno alle imprese, ma non risolve da sola il nodo del credito alle Pa, che ora va necessariamente affrontato – denuncia Antonio De Martini, presidente di Assifact e consigliere delegato di Factorit –. Bisogna accelerare un processo di normalizzazione: le ultime indiscrezioni, relative all'intenzione del governo di proporre il pagamento degli arretrati in titoli di Stato ci lasciano perplessi».

Sulla stessa linea anche Gianpiero Bertoli, direttore generale di Ubi Factor. «Come Assifact abbiamo inviato al Governo un position paper nel quale abbiamo evidenziato una serie di richieste per lo smobilizzo dei crediti della Pa – spiega –. Il mondo del factoring e quello delle imprese devono potere operare in un contesto di regole chiare e certe. Spesso i crediti riguardano contratti di somministrazione, appalti, prestazioni sanitarie a carattere duraturo e a tempo indeterminato. Bisogna intervenire, salvaguardando nello stesso tempo la capacità finanziaria degli stessi enti locali».

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Mastrosimini Michele
Consulente Finanziario - Analista d'Impresa
N° Iscrizione Albo Medatori Creditizi U.I.F.
c/o BANCA D'ITALIA: 45323
Viale A. Moro, n.69
70011 -- Alberobello - (BA)

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mob:  3687253755
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martedì 3 aprile 2012

Aggiornamento -- D.Lgs. 141/2010

Buongiorno,

 

di seguito, un sintetico aggiornamento sugli incontri  della  scorsa settimana a Roma, riguardo il D.Lgs. 141/2010.

Il primo si è tenuto al MEF, alla presenza del dott. Maresca e del dott. Lucchetti ed ha avuto come argomento principale la definizione della figura del collaboratore, così come prevista dal D.Lgs. 141/2010. La previsione ministeriale era di inquadrare la suddetta figura ai sensi dell'art. 1742 C.c.  e, quindi, di trattare il collaboratore del mediatore creditizio come se fosse un agente di commercio. Dopo un'ora circa di discussione, il direttore del MEF, dott. Maresca, si è convinto che sia necessario far intervenire anche il Ministero del Lavoro per disciplinare meglio la questione.

All'incontro erano presenti le maggiori sigle sindacali dei lavoratori, rappresentate dalle loro organizzazioni di settore (NIDiL/CGIL, FENAMEC/FeLSA/CISL, R12 Intermediari del Credito/UILCA/UIL e SI.MEDI.A./UGL), oltre a F.I.M.A.A., unica  sigla in rappresentanza dei datori di lavoro.

In conclusione dell'incontro, il dott. Maresca ha detto che entro pochi giorni da quel momento e, comunque, a ridosso della Pasqua, sarebbe stato pubblicato il

Decreto di Attuazione che tutti stiamo attendendo

ed ha confermato la volontà del Ministero di rispettare il mese di Giugno p.v. per l'entrata in vigore definitiva dell'intera normativa.

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Cordiali saluti

Michele


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Buongiorno,


di seguito, un sintetico aggiornamento sugli incontri  della  scorsa settimana a Roma.

Il primo si è tenuto al MEF, alla presenza del dott. Maresca e del dott. Lucchetti ed ha avuto come argomento principale la definizione della figura del collaboratore, così come prevista dal D.Lgs. 141/2010. La previsione ministeriale era di inquadrare la suddetta figura ai sensi dell'art. 1742 C.c.  e, quindi, di trattare il collaboratore del mediatore creditizio come se fosse un agente di commercio. Dopo un'ora circa di discussione, il direttore del MEF, dott. Maresca, si è convinto che sia necessario far intervenire anche il Ministero del Lavoro per disciplinare meglio la questione.

All'incontro erano presenti le maggiori sigle sindacali dei lavoratori, rappresentate dalle loro organizzazioni di settore (NIDiL/CGIL, FENAMEC/FeLSA/CISL, R12 Intermediari del Credito/UILCA/UIL e SI.MEDI.A./UGL), oltre a F.I.M.A.A., unica  sigla in rappresentanza dei datori di lavoro.

In conclusione dell'incontro, il dott. Maresca ha detto che entro pochi giorni da quel momento e, comunque, a ridosso della Pasqua, sarebbe stato pubblicato il

Decreto di Attuazione che tutti stiamo attendendo

ed ha confermato la volontà del Ministero di rispettare il mese di Giugno p.v. per l'entrata in vigore definitiva dell'intera normativa.

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venerdì 30 marzo 2012

Ecco la norma che sblocca i crediti delle imprese con la Pa -- articolo di oggi - Sole 24 Ore

link:


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-03-30/sblocco-crediti-082321.shtml?uuid=Abq7zBGF


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giovedì 29 marzo 2012

articolo di oggi -- 29 marzo 2012 ore 11:51 -- Corriere della sera

"si è creato un credit crunch"

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link:


http://www.corriere.it/economia/12_marzo_29/passera-recessione_55d1b76a-796e-11e1-a69d-1adb0cf51649.shtml


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martedì 27 marzo 2012

domenica 25 marzo 2012

50° Congresso Nazionale UNGDCEC - L'Aquila 29-30-31 marzo 2012

50° Congresso Nazionale UNGDCEC - "I Dottori Commercialisti come risorsa per gli Enti Locali: la sfida dei Giovani" L'Aquila 29-30-31 marzo 2012

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"I Dottori Commercialisti come risorsa per gli Enti Locali: la sfida dei Giovani"
L'Aquila 29-30-31 marzo 2012

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Sponsor:







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